2017.04.18
Fondazione Giangiacomo Feltrinelli
Dieci anni – tra ideazione, progettazione e realizzazione – sono stati necessari per arrivare a questo volume traslato che accompagna la complessità dello sguardo, sfida la prospettiva, costringe a una percezione disassata.

Dieci anni – tra ideazione, progettazione e realizzazione – sono stati necessari per arrivare a questo volume traslato che accompagna la complessità dello sguardo, sfida la prospettiva, costringe a una percezione disassata. Niente di rotondo nella lunga stecca, una lama trasparente unitaria ma separata – un respiro nella sequenza, e poi di nuovo emergenze, sbalzi, spigoli. Luogo ideale della conoscenza della relazione e della cittadinanza, e davvero l’architettura non poteva essere più coerente con lo spirito del tempo, con la storia e la vocazione della casa editrice e il ruolo che la Fondazione è chiamata a interpretare nel common ground delle culture, nella più internazionale delle città italiane, tra le più belle e dinamiche del continente europeo. Un’architettura manifesto, un segno segnale, un’antenna che capta e rilascia nel paesaggio dell’innovazione e dei significati, e si irradia su Milano. Icona di quel paesaggio intelligente che ha dato vita a un’infrastruttura della conoscenza multiculturale come driver dello sviluppo, a una rete di istituzioni pubbliche e private dinamiche e progettuali, e a un’ideale promenade architecturale che si snoda tra le riqualificazioni di Milano Garibaldi e Porta Nuova, gli edifici terziari e residenziali delle archistar e arriva all’area di Largo Isarco, al cuore di una mappa che ridisegna il camminare nello spazio pubblico prima ancora che il suo skyline.
È la Milano accogliente e aperta alla cultura contemporanea in ogni sua espressione. Fondazione Feltrinelli si sviluppa su cinque piani con reception, libreria e caffetteria, aree polifunzionali, uffici, sale riunioni e spazi di coproduzione, sala di lettura e aula didattica, con il piano interrato dedicato al materiale di archivio – uno stock imponente con oltre 270 mila volumi, 17500 collezioni periodiche, 1 milione e mezzo di documenti manoscritti. L’intervento di riqualificazione dell’area di Porta Volta prevede un’ampia area verde pubblica con luoghi di socialità, piste ciclabili e percorsi pedonali come estensione e prolungamento dei viali – in coerenza con l’essenzialità del progetto ma in scala con le strutture architettoniche che caratterizzano il paesaggio storico milanese – dall’Ospedale Maggiore alla Rotonda della Besana, dal Lazzaretto al Castello Sforzesco. Lungo il tracciato delle Mura Spagnole che definivano i confini della città, sul filo dei Bastioni che ne segnarono l’estensione. È il ricordo e la citazione delle matrici insieme all’incessante necessità di aumentarle. Per non smettere di concepire, in ogni tempo, lo spazio pubblico contemporaneo.